Un dipendente che apre partita IVA deve versare doppi contributi? Questa è forse la domanda che ultimamente mi viene posta più spesso, visto che il dubbio della doppia contribuzione INPS riguarda tantissime persone. Soprattutto in quest’ultimo periodo, dove svariati lavoratori dipendenti decidono di aprire una propria attività di lavoro autonomo online, vuoi per arrotondare lo stipendio e vuoi per far fronte agli innumerevoli aumenti che, giorno dopo giorno, appaiono senza tregua e mettono a dura prova i nostri risparmi. Ma vediamo cosa dice il Fisco.

Un dipendente con partita IVA versa doppi contributi?

Partiamo col dire che la risposta sotto riportata riguarda i lavatori del settore privato e cambia in base al tipo di l’attività svolta: se è sotto forma d’impresa o come lavoro autonomo. Ora, tenendo conto che i contributi INPS di un dipendente full time sono versati dal suo datore di lavoro, si possono inquadrare due fattispecie:

1) il lavoratore dipendente apre partita IVA e avvia un’attività commerciale. In questo caso, avendo già un lavoro prevalente (sia in termini di tempo che reddituali rispetto all’attività commerciale), non dovrà iscriversi alla gestione commercianti dell’INPS non sarà tenuto a versare altri contributi;

2) il lavoratore avvia un’attività da libero professionista. Il questo caso, il lavoratore dovrà iscriversi alla gestione separata INPS e versare i contributi con aliquota ridotta.

Lavoratore dipendente e partita iva forfettaria?

Anche questo si può fare. La legge ha infatti introdotto la possibilità di accedere al regime forfettario anche ai lavoratori dipendenti, perché nell’anno precedente abbiano percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati inferiori a 30.000 euro.

Il consiglio: in ogni caso, prima di avventurarvi in un nuovo progetto, rivolgetevi sempre a un professionista. Gli aspetti da considerare, al dubbio sul fatto se un dipendente che apre partita IVA deve versare doppi contributi, sono davvero tanti.