Quando si può usare il ravvedimento speciale? Beh, iniziamo col dire che è l’art. 1, co. 174 della Legge n. 197/2022 a prevedere la possibilità di applicare una sorta di “ravvedimento operoso speciale”, con cui sanare le violazioni che riguardano le dichiarazioni, validamente presentate fino al 31 dicembre 2021.

C’è tempo fino al 30 settembre 2023 per regolarizzare le violazioni dichiarative, con una forma di ravvedimento speciale con riduzione delle sanzioni ad 1/18 del minimo.

In particolare, il ravvedimento speciale può essere usato nei casi che seguono:

1. ritardato pagamento di imposte: se il contribuente non ha effettuato il pagamento delle imposte entro i termini previsti, può utilizzare il ravvedimento per sanare il ritardo;
2. dichiarazione tardiva: se il contribuente non ha presentato la dichiarazione nei termini previsti, può utilizzare il ravvedimento per sanare il ritardo;
3. errori nella dichiarazione: se il contribuente ha presentato una dichiarazione con errori o omissioni, può utilizzare il ravvedimento per correggerla.

In generale, il ravvedimento speciale può essere utilizzato entro 30 giorni dalla scadenza del termine per il pagamento o dalla presentazione della dichiarazione. Tuttavia, in alcuni casi il termine può essere esteso a 90 giorni.

È importante sottolineare che il ravvedimento speciale comporta il pagamento di una sanzione ridotta rispetto a quella prevista in caso di omesso o insufficiente versamento dell’imposta o di dichiarazione tardiva. Inoltre, il contribuente deve pagare gli interessi di mora sulla somma dovuta.

Non possono essere oggetto di ravvedimento speciale le violazioni connessa al quadro RW ai fini del cosiddetto monitoraggio fiscale, ovvero: emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato. Sì invece alle regolarizzazioni dichiarative per omessa indicazione di redditi esteri, da dipendente e autonomo.

Se hai ancora dubbi su quando si può usare il ravvedimento speciale, contattami pure senza impegno.