Fattura elettronica emessa in ritardo: come rimediare? Meglio ravvedimento speciale o sanatoria delle irregolarità formali?

Le due opzioni per rimediare a fatture elettroniche emesse in ritardo sono il ravvedimento speciale e sanatoria delle irregolarità formali. La scelta dipende dalla data dell’irregolarità e dall’impatto sulla corretta liquidazione del tributo.

Sulla questione, l’Agenzia delle Entrate ha di recente pubblicato un provvedimento che prevede l’invio di una comunicazione al domicilio digitale dei contribuenti per segnalare l’anomalia, invitandoli ad accedere alla propria area riservata sul portale dell’Agenzia per consultare i dettagli degli invii tardivi.

In sostanza, se la violazione ha inciso sulla corretta determinazione del tributo, sarà possibile utilizzare solo il ravvedimento speciale, mentre se si tratta di un’irregolarità formale, si potrà usufruire della sanatoria delle irregolarità formali.

Il costo della regolarizzazione varia a seconda del tipo di irregolarità. Se l’irregolarità è formale, 200 euro per il periodo d’imposta a cui si riferiscono le violazioni; se l’irregolarità è sostanziale, 1/18 delle sanzioni ordinariamente previste per la tardiva emissione della fattura e/o per l’omessa o tardiva trasmissione dei corrispettivi giornalieri (90% dell’imposta o, in caso di operazioni senza Iva, il 5% dell’operazione).

La scelta della strada per regolarizzare l’emissione tardiva di una fattura mediante il ravvedimento speciale o la sanatoria delle irregolarità formali dipende, dunque, dal tipo di violazione.

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